sabato 6 agosto 2011

Conversione e Miracoli


E , un giorno, l’ arcangelo Gabriele comparve a Roberto e gli disse: “svegliati Roberto, il Nuovo Porto di S. Margherita, che io ti ho rivelato, val bene una Messa!
Te lo dice uno che di fede se ne intende, ha una lunga carriera nella conversione di politici e affini,  gente comune e mercanti di lungo pelo.
Roberto, sulle prime, rimase incredulo. Come poteva l’ arcangelo Gabriele apparire proprio a lui, con la sua vita da miscredente?
Roberto cercava di capire, ma lui, - il suo io interiore, abituato solo alla fede d’oltrecortina -, restava indeciso. Come poteva dimenticare tanti anni di onesta dedizione al verbo rosso, più rosso di un  pomodoro maturo?  
E, se  la cosa celava una trappola?
No, non poteva essere.  Il Gabriele era una garanzia a prova del fuoco eterno!
E si convinse che lui, Roberto, il primo cittadino di S. Margherita,  proprio lui, era l’ uomo del destino.
A confermarlo una seconda illuminazione: la luce dell’ arcangelo Gabriele si materializzava, aureolando lo sguardo ammiccante e così candidamente innocente del  Volpi. L’ arcangelo Gabriele aveva le sembianze del Volpi!
Roberto ebbe un fremito. Fece mente locale su quanto l’ arcangelo gli aveva detto. Passò in rapida rassegna ogni possibile rischio. Concluse finalmente che l’ arcangelo aveva ragione.
E, poi, cosa di non trascurabile  importanza,  improvvisamente,  gli sfilarono dinnanzi  tutti i “miracoli” compiuti dal…Volpi, iniziati in lontana terra africana e già giunti nei pressi del golfo “Paradiso”, e nei pressi di quello dei “Poeti”.
Ora toccava a S. Margherita.
Non restava che capitolare e il Roberto capitolò.
Insieme con il marxismo-leninismo scartò tutto quello che poteva ingombrare e, piamente, si convertì. Sarebbe repentinamente diventato un altro.
Madonna della Rosa, S. Margherita, S. Bernardo, Madonna della Lettera: tutti i percorsi processionali furono suoi.
Gli montò in petto l’ idea di fare anche un corso accelerato di portatore processionale  di “Cristi in croce” e di casse di “Madonne e Santi”.
Ma non fu ammesso, Lui abituato ad arrivare sempre primo, - dicono sottovoce i suoi della confraternita “Gente per Santa Benessere & Social” -, per eccesso di zelo…che avrebbe potuto mettere a rischio gli altri portatori.
Non si perse d’animo e prese la medaglia del “primo non classificato”, con grande distacco, comunque, sul secondo, il fedele compagno  Bernardin, che, se non fu abilitato a portare il cero, gli resse fedelmente il moccolo.
E, infatti, l’ Andrea fedele, lo sostenne,  con lo spavaldo, inequivocabile grido “Boia chi molla”, - declamato con una foga degna di uno zelante federale, nel corso di un Consiglio Comunale  in cui si era “impettorito” suo difensore di ufficio -, meritandosi il titolo  per essere ancora lì.
Era stata anche azzerata l’ affissione di manifesti burla dell’ Andrea, - che non avevano scontato l’ imposta comunale e recavano, contraffatto, il logo del Comune -, tanto che, pare che gli verrà affidata una nuova, specifica funzione assessoriale, che non è ancora stata approvata perché non si sa come chiamarla.
La cosa più impegnativa per il Roberto fu frenare gli ardori mistici quando il Gabriele gli propose un patto, tutto d’ oro, per “approdare” a S. Margherita.
La  passata lunga militanza politica gli  suggeriva che la cosa doveva maturare nel tempo.
Il tempo, si sa, cancella tutti i ricordi scomodi o ingombranti.
E, poi, occorrevano le cautele del caso: tra la presentazione del progetto di Nuovo Porto e l’ apparizione era trascorso ancora troppo poco tempo. Come avrebbe potuto spiegarlo al popolo fedele, ai sudditi del suo Comune, ai suoi potenti  nemici?
Occorreva aspettare e lavorare. Lavorare nel silenzio, quasi fosse raccoglimento.
Per un po’ invidiò il camaleonte: il politico più sopraffino. Non solo per i colori cangianti a ogni bisogna, ma anche per una lingua particolarmente dotata.
Decise, quindi,  per il ballo del valzer lento. Un passo avanti e uno indietro. Più qualche leggiadra piroetta.
Solo qualcuno dei più fidi poteva intuire la sottile strategia.
Poi avrebbe avuto, ovviamente come un fulmine a ciel sereno, quella che egli stesso si era altre volte riconosciuta: una felice intuizione.
L’ arcangelo Gabriele aveva promesso un mare, un golfo, o, più precisamente, un porto  di grandi cose: fama,
progresso, lavoro e tanta, tanta ricchezza.
In maniera e in misura tale che “Chi più ne ha,più ne metta”.
A sua volta il Roberto poteva  prospettare alla città, con le movenze della sirena, un’inaspettata, formidabile fortuna. Per di più tutta gratis.
Servita, su di un piatto d’oro africano dall’ arcangelo Gabriele.
Rispolverò i passati discorsi pieni di democrazia, le pacche sulle spalle, un buonismo verbale da benpensante.
Poteva tranquillamente presentarsi alla città, oltre che pio, contrito, assorto, attento, rispettoso, pieno di fede come mai era stato in passato, come promotore dell’ agorà: del confronto pubblico.
Alcuni, tuttavia, - i soliti malevoli scettici e, peggio, “bastian contrari” -, cominciarono ad aver dubbi, sospetti, avanzando preoccupate previsioni.
Poi contestazioni sempre più vaste da tutti gli strati della popolazione, raccolte di firme, in una dettagliata petizione contro il progetto, che raggiunsero subitaneamente cifre significative e preoccupanti.
Ingrati uomini di poca fede!
Non sapete che l’ arcangelo è il tramite diretto con l’ Onnipotente?
Non sapete che anche S. Barabino con i suoi Soci, pardon “partners” (santi di scorta dell’ arcangelo), - anche’esso chiamato in soccorso (dopo una debacle dei proponenti il progetto, nel corso di un tentato colpo di mano alla comunal Casa del Mare, da parte del Roberto, primo cittadino, presente il Burlando, presidente della Regione), ha inventato un sondaggio fantasma i cui risultati diranno che 62 intervistati su 50 (!), si sono dichiarati favorevoli al volpino progetto?
Che neppure il puritano Dipartimento delle Giustizia americano, che sta indagando sul Volpi, potrà fermarlo?
Che nessuno impedirà il miracolo atteso da quanti si affidano alla Provvidenza e, per rendere più piacevole la attesa, si accomodano sulle poltrone che pur sempre la Provvidenza ha loro donato?
E, dunque sia!
Ma, ma, si sa: i miracoli sono pur sempre miracolì!
Anche Romana Chiesa va prudente sui miracoli.
E, poi, per fortuna degli onesti, l’ Onnipotente non ha bisogno dei miracoli, per cui qualcuno potrebbe attendere invano!
E, attenzione alle sorprese: “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”!

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