lunedì 21 novembre 2011

L' altalena del Volpi

Da quando è apparso sulla scena di S. Margherita, minacciando un Nuovo Porto e un Ecomostro (il c.d. talassoterapico), il Volpi, dopo la presentazione del progetto, ha dato vita a un susseguirsi di notizie, smentite, conferme, pentimenti, ripensamenti, sulle sue intenzioni, tali da render difficile distinguere notizia e smentita.  Tanta è la crescente velocità del loro accavallarsi.
Un’ altalena, una volubile girandola o…banderuola, in una specie di “motoperpetuo”.  

Fino a pochi minuti or sono,  l’ ultima notizia, apparsa su “Il Secolo XIX”, di sabato 12 corrente, titolava: “Santa addio” -  adesso Volpi scommette solo su Recco - Centro benessere stop”.
Alla notizia la città stava per sciogliere le campane!
S. Margherita poteva salvarsi, come scrisse la Rivista “Yacht Capital” di luglio,  dal “rimetterci  la faccia”, a causa del progetto che potrebbe… “cambiare per sempre il volto di una delle perle del Tigullio”.
Purtroppo l’ esperienza ha insegnato ai sammargheritesi (anche se S. Margherita fa parte del c.d. “golfo dei nesci”, ma non fino a quel punto), che non è cauto far affidamento sulle notizie propinate dal Volpi. Hanno vita breve.
La verità, comunque, verrà presto a galla (…in rada), perché l’ Amministrazione Comunale dovrà comunicare alla città, per la trasparenza degli atti, il ritiro del progetto da parte della “Santa Benessere & Social”.
Se non sarà così?
Vuol dire che la città si ritroverà davanti ad una delle tante manovre volpine, che hanno dato vita a un’ infinita, patetica telenovela.
Ma, lasciando da parte la trita telenovela, che ha “catturato” fette significative della stampa locale, quale affidamento  può legittimamente dare la civica amministrazione (e la città), ai progetti, ai programmi, alle promesse, ai successi, agli impegni sciorinati da cotale  personaggio?
Forse può darvi credito quell’ ardimentoso manipolo di operatori (con i c.d. brockers), che attendono, nella loro bottega, - immobili e sereni, per non rischiare nulla -, l’ eden promesso, in arrivo dalla Nigeria?
Viene allora di pensare quanto è cambiata S. Margherita (a parte la crisi mondiale che dovrebbe suggerire aspettative più… modeste), dai tempi (purtroppo lontani), i cui erano alcuni personaggi locali a contribuire alle fortune della città, con idee, coraggio, investimenti delle loro persone.
Parliamo, solo a titolo di piccolissimo esempio, di “uomini” quali:  Gianni Fustinoni, che, al Grand Hotel Miramare, nel 1948 , dette vita alla Scuola di Scii Nautico,  con Gigi Figoli, anima indiscutibile dei vari Campionati Internazionali di Sci nautico e di Salto (motoscafi RIVA e sci FREYRIE).
Parliamo di Enzo Berti, con il suo “Tigullio Yacht Chandler”,   animatore, tra l’ altro, di ogni gara internazionale di Offshore, che legava S. Margherita con Montecarlo e la Costa Azzurra.
La città si risveglierà  o si limiterà a proclamare che la Provvidenza… deve far qualcosa, qualsiasi cosa, intanto un progetto vale l’altro.
Tanto al kilo, purchè in offerta speciale?














domenica 23 ottobre 2011

Il Porto di "Santa". Volpi, prossimo "Beato", e i "Radical Chic"


Il Porto di “Santa”
Volpi, prossimo “Beato”,  e i Radical Chic.
Da quando il Comune di S. Margherita ha spalancato le porte al Progetto di Nuovo Porto, presentato dalla “Santa Benessere & Social” gli eventi che riguardano la sorte della “Perla” del Tigullio” si sono accavallati, segnando  un percorso di “disavventure” varie per la Società che ha per soci Gabriele Volpi e G. Antonio Bandera.
A nulla sono serviti, per buona fortuna,  alla "Santa Benessere & Social" i fuorvianti rendering fotografici, quotidianamente diffusi tramite la stampa locale; il famoso, anzi fumoso, campato in aria, controproducente  “Sondaggio telefonico Mannheimer”;  le abili tecniche di comunicazione; gli scoop vari, frequenti, quanto tra loro contradditori;  gli annunci di nuovi possibili progetti.
Come ormai ben noto, la motivata e illustrata petizione contro la deprecata ipotesi, ha raggiunto le 3.300 adesioni, di persone registrate con cognome e nome, indirizzo, documento identificativo, firma, come esibito alla stampa, e ha sancito il fallimento del tentativo di golpe  e la bocciatura, senza appello del progetto “Volpi”, confermato, poi, anche da una Indagine del FAI.
D’ altro canto, successivamente alla pubblicazione del Progetto di porto presentato dalla Società ATI-Porto Cavour,  è stata ribadita la bocciatura di ogni intervento speculativo suscettibile di distruggere la bellezza e l’ unicità del porto e di S. Margherita (o porsi come trampolino di lancio anche  per frazionate, successive fasi di intervento, aggirando il preciso no della città).
Ma l’ entità della speculazione immobiliare che stava e sta alle spalle del progetto della “Santa Benessere”, - ovviamente prospettata come nuovo “Eden” cittadino” (anche il cavallo di Troia fu presentato come un prodigioso regalo alla città) -, era ed è tale da non poter lasciare nulla di intentato da parte dei propositori.
E’ così comparsa sulla scena una significativa  sponsorizzazione del magnate - mecenate Gabriele Volpi, da parte del settimanale “Il Mondo”, che, col n° 39 del 28 corrente, dedica al ricco e noto personaggio copertina e un lungo servizio, prontamente ripreso dalla stampa locale (servizi tutti, da  leggere attentamente, come estremamente istruttivi, da parte del pubblico).
La stampa locale, anzi, “virgoletta”  la seguente frase che sarebbe stata profferita dal Volpi:
... “E a S. Margherita di che cosa si preoccupano? Delle proteste di qualche radical-chic”....
Qualche radical-chic!!!
Ma signor Volpi, i radical-chic sono 3.300!!!
E le proteste sono, come già detto, un NO secco, definitivo, senza se o ma.
Si ha, quindi,  l’ impressione che i numeri, la loro portata, la loro valutazione, abbiano per il magnate  una significato del tutto soggettivo: come  quello relativo ai numeri dati circa le ipotetiche 30.000 presenze all’ anno nel progettato centro di talassoterapia o ai nuovi posti di lavoro, per mesi confermati in ben 1.000, ma, nel mentre, già scesi a 190.
Per buona fortuna, a leggere le dichiarazioni del magnate - mecenate Volpi (che continua senza  sosta, disinteressate e munifiche campagne regali nel territorio), viene spontaneo  il sospetto che le argomentazioni di ”Santa Benessere & Social” …siano alla frutta”.
Visto il processo di beatificazione aperto dal settimanale “Il Mondo” (sopra il capo del Volpi manca
ancora l’ aureola), l’  iter canonico si concluderà con la dichiarazione di un nuovo Beato, a sentir lui, ...Martire in una città irriconoscente?

P.S.: La foto di Volpi qual Beato ricorda?

martedì 18 ottobre 2011

La nave Palinuro in rada a "Santa"


La nave Palinuro in rada  a “Santa”
S. Margherita aveva offerto il suo  palcoscenico alla Palinuro: in primo piano il porto e, appena dietro, ma comunque svettante,  la Palinuro.
La Palinuro è ormai salpata lasciando S. Margherita e un po’ di malinconia.
La nave scuola  era stata accolta in rada da giornate splendide, con i vividi colori ancora settembrini.
Da tutta la città era stato possibile ammirarla alla fonda, appena oltre alla diga di sopraflutto, che non la nascondeva.
 La nave Palinuro, come  ogni nave,  ha la sua storia.
Varata nel 1934 nei cantieri di Nantes, in Francia, con il nome di  Commandant  Louis Richard, aveva iniziato la sua carriera come nave da pesca e per il trasporto del merluzzo nei banchi di Terranova, per un armatore privato. Si può dire, quindi, che avesse nel suo DNA, qualcosa che avrebbe potuto legarla al primo porto”peschereccio” del Tigullio.
E’ stata  acquistata, poi, dalla Marina Militare Italiana, nel 1951, per essere trasformata e adibita a nave scuola, in affiancamento all’ Amerigo Vespucci.
I lavori di trasformazione erano stati  effettuati nei Cantieri  Navali di Castellamare di Stabia e all’ Arsenale Militare di La Spezia e, al termine, veniva  ribattezzata Palinuro, evocando il mitico nocchiero di Enea, della Eneide di  Virgilio.
La Palinuro è lunga 69 mt., larga 10, con un pescaggio di 4,8, un dislocamento di 1.341 ton. e una  velocità di  10 nodi.
Il suo motto, beneaugurante, è Faventibus ventis  (con venti  favorevoli).










La Palinuro… è sempre in viaggio e la sua venuta, - pur un avvenimento -, non avrebbe nulla di eccezionale se non fosse che potrebbe essere una delle ultime volte che tutta S. Margherita ha potuto godersene lo spettacolo da terra.
Se, infatti,  il progetto di nuovo porto presentato dalla “Santa Benessere & Social” dovesse essere, per somma iattura, approvato dal Comune, l’ eventuale prossima visita della Palinuro lascerebbe sopravvivere solo il ricordo rimpianto di quest’ ultima.
Il nuovo porto, infatti,  cancellerebbe il palcoscenico della rada, lasciando intravvedere  solo la parte superiore dell’alberatura della nave.
L’ allungamento della diga di sopraflutto, che già limita l’ orizzonte, darebbe il colpo di grazia alla visibilità e allo straordinario equilibrio paesaggistico: una rada che verrebbe nascosta, una barriera a cancellare tutto quanto sta di là.
Sono sufficienti poche fotografie, scattate da diversi punti della città, e una in particolare, per evidenziare la triste possibilità.


E, ciò, è solo un esempio, di come il progetto, ancora al vaglio del Comune, cancellerebbe le connotazioni, uniche, irripetibili, della “Perla del Tigullio”.
Per buona sorte il porto della “Santa Benessere & Social” é stato universalmente bocciato da quanti amano S. Margherita, in diverse occasioni  e senza appello, e piacerà sapere che la petizione,  contro la perversa ipotesi, ha ormai superato le 3.500 adesioni!
A chi volesse consentirne, comunque e senza alcuna giustificazione, la realizzazione,  resterebbe solo la via di un necessario, precipitoso esilio.

martedì 11 ottobre 2011

Corvi contro la Difesa di "Santa".


Salvare "Santa" anche dall' incursione dei corvi

Era ben noto a tutti che la battaglia per salvare l’ unicità e la bellezza di S. Margherita e del suo paesaggio, da ogni forma di speculazione, comunque contrabbandata, sarebbe stata lunga e difficile.
Lunga e difficile perché la mancata individuazione da parte della Civica Amministrazione delle corrette  priorità di ogni possibile intervento, - per salvaguardare l’ immagine città e favorire, nel contempo, un corretto sviluppo economico -, aveva aperto la porta al primo imbonitore di turno cui, su una rossa passatoia, era stata spalancata la rotta per entrare in porto.
Se, poi, si considera che la “Santa Benessere & Social” si è presentata con un piano taumaturgico, dal quale tutti, senza far nulla, avrebbero potuto attingere lauti benefici, allora il quadro è completo.
Perché intralciare la strada di cotanto, noto benefattore?
Per buona sfortuna del “patron” della “Santa Benessere & Social” e per fortuna di quanti  avevano colto il rischio esiziale che S. Margherita stava correndo, le promesse un po’ troppo fantasmagoriche; i rendering fotografici di presentazione del nuovo Eden un po’ troppo ambientalisticamente accattivanti; una serie di contraddizioni (affermazioni, ritrattazioni, nuove sortite); e alcuni incidenti di percorso  come la “divertente” indagine telefonica Mannheimer; hanno attirato l’ attenzione della città, risvegliato le quiete coscienze, sino a bocciare categoricamente il tentativo di speculazione.
Purtroppo l’ arrivo di “Santa Benessere & Social” sullo scenario cittadino ha risvegliato appetiti fino ad allora rimasti nel Limbo.
E’ stato presentato un secondo progetto di Porto da parte sella Società “ATI-Porto Cavour”; il Primo Ciittadino di Santa ha tentato l’ inserimento nella tenzone prennunciando un suo progetto; il Volpi ha accennato a una sua nuova ipotesi di progetto.
L’ attuale contesto amministrativo è, oggi, di fatto indistricabile. Risolvibile solo con la bocciatura definitiva di ogni  tipo di speculazione.
Fermo restando che la Civica Amministrazione, causa di quanto accaduto, non può certamente sperare di arrogarsi il ruolo di mediatore, pena il rischio di un grande, magari strisciante e ben celato “inciucio”.
Si era richiamata l’ esigenza della individuazione di una serie di priorità per rilanciare seriamente e duraturamente S. Margherita.
Ferma restando l’ inviolabilità dell’ area dell’ ex Cantiere Spertini (che deve restare alla città); ferma restando l’ inviolabilità paesaggistico-ambientale, che preclude ogni opera suscettibile di limitare la percettibilità del paesaggio o cambiarne la configurazione (scogliera di fronte al Castello), o ridurre il già ridotto ricambio delle acque del bacino portuale (dighe o soffolte di sottoflutto), queste opere (a solo titolo di esempio), sono apparse fondamentali, prioritarie e urgenti:
1° Dotazione della nuova diga di sopraflutto con tutti i servizi portuali e turistici necessari
2° Risistemazione /Parziale rifacimento della vecchia diga di sopraflutto, per il tratto che congiunge Piazzale Cagni con la nuova diga (appena finita nella sua struttura cementizia), con l’ inserimento di un numero adeguato di docce, gabinetti, box internet  e quant’altro necessario, specie in occasione di regate;
3° Sistemazione del precario, pericolosissimo Piazzale S. Erasmo, con materiale idoneo all’ ambito portuale, sia per tipologia che per capacità di tenuta nel tempo;
4° Ultimazione dei lavori per l’ entrata in funzione del depuratore cittadino e per la sistemazione paesaggistica del sito;
5° Rifacimento della rete fognaria (per evitare, tra l’ altro, che in troppi punti la “Perla del Tigullio” sia una città maleodorante);
6° Adeguamento del Servizio di Nettezza Urbana, insufficiente e in molti tratti della città assolutamente carente;
7° Attivazione di un regolare servizio di navette elettriche, con l’ adozione di misure di riduzione del traffico privato, per favorire la vivibilità della città;
8° Adozione di un arredo urbano omogeneo, coerente con il paesaggio e oggetto di regolare manutenzione.
E’ di tutta evidenza che si tratta di affrontare un lavoro lungo, costoso, che richiede professionalità e disinteresse, che soprattutto non consente di coprirsi un petto gonfiato con i ricchi medaglieri tipici dei generali di certi eserciti, ma è l’unico che può aprire un’ era nuova, meno appariscente, ma più consistente e duratura.
Come ogni battaglia di civiltà, la difesa di “Santa” ha trovato e sta trovando ogni forma di “opposizione, anche la più subdola e ben mascherata, come nella favola del lupo e dell’ agnello di Fedro.
Questi “corvacci” vogliono aprire la strada all’ inciucio tra speculazione e potere? Per quale non dichiarato interesse?
Ma la battaglia di civiltà continuerà fino a quando ogni progetto che attenti al patrimonio storico, paesaggistico, ambientale di S. Margherita (conformemente a quanto espresso dalla città e da quanti hanno eletto  S. Margherita, come una “seconda patria), non sarà formalmente bocciato anche dall' autorità.

lunedì 3 ottobre 2011

Il porto di "Santa". La sirenetta del golfo Tigullio.



Si può dire, da sempre, che  il Porto di “Santa” è la sirenetta del Golfo Tigullio: ambasciatore di questa terra nel mondo.

Il Porto ha creato un vero e proprio sistematico flusso turistico dal Sol Levante, dall’ Inghilterra, dagli Sati Uniti, dalla Germania.

In particolare per il Sol Levante,  il mese di settembre (quest'anno in modo particolare), porta in città una nutrita schiera di turisti giapponesi che si riversano sul porto, armati di pastelli, di acquerelli ed altro, per strappare un’ immagine poetica di questo porto, - unico e irripetibile -, e portarsela a casa.

Un invito a ritornare e un “passa parola” per tanti altri turisti, spinti, -più che da qualsiasi pubblicità istituzionale -, a venire a “Santa”: quella stessa “Santa” che attirò il grande musicista Miklos Rozsa a stabilirsi nella sua villetta, accanto al vecchio Eden, dalla quale poteva ammirare il porto che era sua musa ispiratrice di indimenticabili brani classici (che abbiamo in spartiti autografi), che egli poteva comporre (come scrive nella sua autobiografia, Double Life), solo nella cittadina tigullina.

Con una dichiarazione d’ amore incondizionato che non ha eguali in nessun “foresto” illustre.

Parliamo, dunque, di un turismo di livello superiore, - per il garbo, la cultura, l’ amore per il paesaggio, la arte -, che supera i gran lungo il significato e la portata dell’ effimero turismo locale, portato da manifestazioni  quali le c.d. “notti bianche”.

I turisti – pittori, giapponesi e inglesi, soprattutto  lasciano intravvedere, pur nella  loro, rapida,  “volante”, interpretazione del paesaggio, la grande scuola pittorica e la capacità di entrare nello spirito dei luoghi, come si addice ai grandi viaggiatori e ai grandi cronisti, come avveniva un tempo.
Questi “pittori del Porto” , che sposano l’ arte al paesaggio, onorando la città e tenendone alto il nome, contribuiscono anche a un suo ordinato benessere: cosa, oggi, non da poco.
















giovedì 29 settembre 2011

Il Gatto e la Volpe. L' Idra dalle cinque teste.

Il Gatto e la Volpe. L' Idra dalle cinque teste

Per stabilire quando al Volpe fece le proprie ben motivate avances al Gatto, sarebbe necessario risalire addietro nel tempo.

La Volpe del deserto, giunta da terra africana, proponeva al Gatto un’ insolita unione di fatto, dacché un matrimonio non era possibile.

Conscia di questo possibile limite, la Volpe disse al Gatto che l’ unione doveva durare novant’ anni : un tempo più che sufficiente per essere equiparata a un vero matrimonio.

Il Gatto spalancò…le braccia, e, così, le avances divennero un avviluppo imperativo, per regalare a “Santa” un prodotto dell’ unione che doveva essere un monstrum …veramente ammirabile.
Il monstrum non avrebbe avuto una sola testa, ma ben cinque: quante le capacità e le funzioni, da “guiness dei primati”, che prometteva.

Le ricordate?

Rilanciare tambur battente il turismo considerato esangue; assicurare la piena occupazione in città, con la creazione di un numero esemplare di nuovi posti di lavoro; fornire ai ricchi 250 box-auto e 25 suites da 80 mq ciascuna; rimodellare anche i corpi più vetusti e la malandata salute di cittadini e “foresti”, con una tanto attesa  talassoterapia.

Ma non solo: chi più ha, più ne metta.

Per  assicurare la riuscita dell’ ambizioso risultato, la singolare coppia aveva dato subito vita alla dinastia intellettuale “Gente per Santa Benessere & Social” e ha, poi,  usato tutti i mezzi di convincimento possibili, con l’ ausilio di un “istituto di bellezza”, che ha propinato a iosa bucolici rendering fotografici e  con un’ indagine di mercato (appropriatamente telefonica), destinata a sottolineare l’ entusiasmo e la speranza dei cittadini e dei “foresti”.
Tale da lenire già, con le sole previsioni, le ataviche e reiterate lamentazioni di taluni operatori  commerciali  dichiaratamente dotati di  insufficiente reddito e speranzosi  nell’ inaspettato, gratuito, Nuovo Eden.

Ahimé per il duo, il promesso monstrum, - il  Nuovo Porto, per  intenderci -, ha presto svelato il suo vero volto e il suo parto è apparso sempre più complicato.

Si ricorderanno gli incidenti di percorso a ripetizione, - di cui si è resa protagonista la coppia,  resa poco cauta dall’ insano amore -, ai quali si è venuta ad aggiungere la presa di coscienza cittadina.

Obiettori di coscienza, cioè gente con la coscienza, hanno voluto guardare meglio dentro i “bugiardini” della casa farmaceutica e della clinica di bellezza, che proponevano di curare “Santa” dai suoi mali.

E’ venuta sempre più emergendo la verità, bastava leggere attentamente i “bugiardini”.
Fino a quando, la gente si è accorta del grave rischio in corso e la sala parto è stata bocciata “per mancanza totale di igiene”: chiusa, su denuncia della città, dai NAS.

E’ apparso inequivocabilmente che il monstrum memorabile avrebbe divorato la madre (la città), che sembrava disponibile ad offrirgli il suo seno. Il monstrum ha mostrato tutti i suoi volti: quelli di una terribile Idra da eliminare subito.

Per immediatezza di immagine è stato chiamato ecomostro, così che ora resta il compito di salvare “Santa”.

A questo punto, considerati i danni e il costoso guazzabuglio provocati, esiste solo una soluzione.

Fermare la gestazione, evitare un possibile nato morto. Riconsegnare la natura ai suoi corsi normali.

Ripartire da zero con genitori che possano essere effettivamente  tali.

Pensare e desiderare un “figlio” per amore. Non per interessi.

“Aggiustare” il porto? Eliminare i guasti che lo disseminano e le incompletezze che lo sminuiscono?

Tutti sono d’ accordo.

Salvaguardiamo la “Perla del Tigullio”, che Domineddio ha predisposto e alcuni uomini di buona volontà del passato ci hanno preservato.

venerdì 23 settembre 2011

Le sculture di Stepan Erzia. Il Saluto del Sindaco


Le sculture di S. N. Erzia.
Il saluto del Sindaco al Console (russo).

Il 2 scorso si è svolta presso lo “Spazio Aperto”, di Via dell’ Arco, in S. Margherita, una interessante manifestazione (resa possibile dal Governatore dell’ associazione “ A Coallinna”, Alfredo Bertollo), aperta con la inaugurazione di una bella esposizione di opere dello scultore russo Stepan Nefjedov Erzia, presenti in pregevoli copie dello scultore Alexander Tolokin, coreograficissimo personaggio.

Era presente anche il Console russo a Genova.

Da noi non sufficientemente noto, Erzia è scultore di notevole spessore e di singolare, intensa personalità.

Amanti della scultura abbiamo voluto “giocare d’ anticipo”, per avere la possibilità di scambiare qualche parola (grazie ad una gentile interprete), con Tolokin e, soprattutto, come si addice a chi ama la scultura, sentirla palpabile sotto le dita, per poter appropriarci delle forme e delle tensioni spirituali.

A cornice dell’ evento, aspettava il pubblico un generoso rinfresco, preannunciato da una serie di vassoi adeguatamente celati alla vista e protetti.

Assaporate le sculture, con la mente e con il cuore, non ci siamo soffermati per il resto della kermesse, abbandonando il campo, prima del rito gastronomico.

Abbiamo, però, voluto ascoltare il saluto del primo cittadino di S. Margherita (non assistito, per la occasione dal fido Bernardin), cui il garbato Giovanni Galvani, vice presidente dell’ associazione ospite, ha subito offerto il palcoscenico.

Il saluto si è sviluppato secondo gli ormai canonici accenti di patriottico lirismo. Alcune sante parole.

Sarebbe andato tutto per il meglio, se non fosse stato che, nella foga oratoria, è riemerso (si sa che tradisce anche ad anni di distanza), l’ ancestrale DNA del Primo Cittadino di Santa.

“Ringraziamo per la sua presenza il Console dell’ Unione Sovietica!”.

Un pudico (per vero non imbarazzato), sorriso del Primo Cittadino, con le sorprese risate dei
convenuti  e il garbo del Console, hanno evitato…un incidente diplomatico.

Per prudenza (in pochi per vero), abbiamo preferito abbandonare il teatrino.

Intanto ormai tutti sanno che il cambio della tonaca non cancella le naturali vocazioni.

Anche se, poi, tutto cade nel dimenticatoio.

giovedì 22 settembre 2011

S. Margherita a gonfie vele.




                                                S. Margherita  a gonfie vele

Fine settimana a gonfie vele per la Perla del Tigullio, che ospita due grandi eventi velici.

Il primo è rappresentato dalla Rolex MBA’s Conference & Regatta, organizzata dal Sailing Club di SDA Bocconi, in collaborazione con lo Yacht Club Italiano e giunta all’ ottava edizione.

I quattro giorni di regata, dal 22 al 25 settembre, saranno animati da oltre 400 partecipanti, studenti e Alumni delle più prestigiose Business School di oltre 60 Paesi al mondo, impegnati in 23 equipaggi, secondo lo schema di regata della precedente edizione.

Il secondo è rappresentato dalla Coppa Tigullio Dinghy 12’,  il 24 e 25 settembre: ultima regata della Coppa Italia.

Il primo porta a “Santa” un’ aristocrazia velica, la seconda ha tutto il salso sapore di casa nostra e, perciò, particolarmente significativa per il territorio.

Le due manifestazioni interpretano lo spirito della città, una sua vocazione.

Se vogliamo, evidenziano la pochezza delle troppo ripetitive, disturbanti, “notti bianche”, riportandoci alla nostra natura.

Vento in poppa, dunque, a S. Margherita, le cui spiagge, dietro al porto, saranno un platea fascinosa e gratuita, affacciata su un palcoscenico di genuina bellezza.

I due eventi ci ricordano che questo “nostro” mare, con la sua unicità, è patrimonio inalienabile della città: dei cittadini e di quanti hanno trovato in S. Margherita una seconda patria o un luogo di elezione, oggetto di godimento spirituale.

Ci sarà lasciata questa bellezza e questo patrimonio o si continuerà a tentare di strapparcelo, offrendo un “grazioso omaggio” alla speculazione edilizia, che, alla fine, sarà perdente per potente che sia?

Noi siamo fermamente convinti che la città non è in vendita.

Anche perché non ha prezzo.

La speculazione, se  vuol evitare la sconfitta, dovrà battere in ritirata.

martedì 20 settembre 2011

Le "Pastette di Santa". Premio "Gozzo d' Argento 2011"


Le “Pastette” di Santa                                             
“Gozzo d’ Argento 2011”

La bramosa determinazione di portare a S. Margherita la “Santa Benessere & Social” ha assorbito così profondamente le risorse mentali del Primo Cittadino da nascondergli  diverse negative implicazioni, ormai sistematicamente emergenti. 

Una di queste storie era iniziata con l’ organizzazione del Premio “Gozzo d’Argento”  2011 e relativo Forum, che, oggi, appaiono nati sotto cattiva stella.

 A suo tempo, invero,  era stato denunciato,  come non poco giuridicamente ed eticamente rilevante, che,
 -  pendente l’ iter amministrativo relativo al progetto di Nuovo Porto della “Santa Benessere & Social”-, lo Amministratore Delegato della stessa Società fosse stato invitato, quale relatore, al Forum “Il turismo in Liguria: una risorsa importante pere il futuro della nostra Regione”, nell’ ambito della Tavola Rotonda: “ Imprese al servizio del Territorio” , con una Relazione avente per titolo: “Salute e benessere: S. Margherita e il wellness: un’ opportunità?”. 

Il Sindaco di S. Margherita e l’ Amministratore Delegato della “Santa Benessere & Social” avevano dovuto fare una poco onorevole retromarcia.

E, così, é stata  cancellata dal Programma  la presenza della “Santa Benessere & Social”, ma (forse a molti è sfuggito, come alle cronache locali), anche quella della Rivista di Musica “Amadeus” che, con il Primo Cittadino aveva “venduto” la realizzazione di un Nuovo Auditorium, a quanto pare anche esso finito nel…porto delle nebbie.

La serata di premiazione della manifestazione, - svoltasi con la regia della “Barabino & Partners” e il supercontrollo del Comune e della “Società Progetto S. Margherita  s.r.l.”, presenti in forze -, ha evidenziato una nuova sorpresa o, eufemisticamente parlando, un’ altra…singolarità.

E’ stato conferito il “Riconoscimento speciale”: La Liguria del saper fare” a  Shopinn Brugnato  5 Terre,
per un’ opera (udite, udite), ancora da realizzare (!), e la stessa società è stata anche ringraziata “per la partecipazione” (alla manifestazione), che, per puritano pudore, non è stata chiamata col nome di “sponsorizzazione”.

Romano Prodi, presente, catalizzando la manifestazione, ha  dato importanza, interesse e vivacità alla sfortunata edizione del Premio Internazionale Santa Margherita Ligure per l’ economia “Gozzo di Argento” 2011, facendo passare nel dimenticatoio  le “magagne” di percorso (qualcuno le ha chiamate “pastette”), del “Premio”.
Con un brillante e chiaro intervento e sagaci risposte alle domande, ha tenuto viva l’ attenzione di tutti.

Un tempo le notizie del Servizio Meteorologico dicevano: “Nebbia in Val Padana”.
A quanto pare la nebbia, oggi, si è stabilizzata a S. Margherita.