Il Gatto e la Volpe. L' Idra dalle cinque teste
Per stabilire quando al Volpe fece le proprie ben motivate avances al Gatto, sarebbe necessario risalire addietro nel tempo.
La Volpe del deserto, giunta da terra africana, proponeva al Gatto un’ insolita unione di fatto, dacché un matrimonio non era possibile.
Conscia di questo possibile limite, la Volpe disse al Gatto che l’ unione doveva durare novant’ anni : un tempo più che sufficiente per essere equiparata a un vero matrimonio.
Il Gatto spalancò…le braccia, e, così, le avances divennero un avviluppo imperativo, per regalare a “Santa” un prodotto dell’ unione che doveva essere un monstrum …veramente ammirabile.
Il monstrum non avrebbe avuto una sola testa, ma ben cinque: quante le capacità e le funzioni, da “guiness dei primati”, che prometteva.
Le ricordate?
Rilanciare tambur battente il turismo considerato esangue; assicurare la piena occupazione in città, con la creazione di un numero esemplare di nuovi posti di lavoro; fornire ai ricchi 250 box-auto e 25 suites da 80 mq ciascuna; rimodellare anche i corpi più vetusti e la malandata salute di cittadini e “foresti”, con una tanto attesa talassoterapia.
Ma non solo: chi più ha, più ne metta.
Per assicurare la riuscita dell’ ambizioso risultato, la singolare coppia aveva dato subito vita alla dinastia intellettuale “Gente per Santa Benessere & Social” e ha, poi, usato tutti i mezzi di convincimento possibili, con l’ ausilio di un “istituto di bellezza”, che ha propinato a iosa bucolici rendering fotografici e con un’ indagine di mercato (appropriatamente telefonica), destinata a sottolineare l’ entusiasmo e la speranza dei cittadini e dei “foresti”.
Tale da lenire già, con le sole previsioni, le ataviche e reiterate lamentazioni di taluni operatori commerciali dichiaratamente dotati di insufficiente reddito e speranzosi nell’ inaspettato, gratuito, Nuovo Eden.
Ahimé per il duo, il promesso monstrum, - il Nuovo Porto, per intenderci -, ha presto svelato il suo vero volto e il suo parto è apparso sempre più complicato.
Si ricorderanno gli incidenti di percorso a ripetizione, - di cui si è resa protagonista la coppia, resa poco cauta dall’ insano amore -, ai quali si è venuta ad aggiungere la presa di coscienza cittadina.
Obiettori di coscienza, cioè gente con la coscienza, hanno voluto guardare meglio dentro i “bugiardini” della casa farmaceutica e della clinica di bellezza, che proponevano di curare “Santa” dai suoi mali.
E’ venuta sempre più emergendo la verità, bastava leggere attentamente i “bugiardini”.
Fino a quando, la gente si è accorta del grave rischio in corso e la sala parto è stata bocciata “per mancanza totale di igiene”: chiusa, su denuncia della città, dai NAS.
E’ apparso inequivocabilmente che il monstrum memorabile avrebbe divorato la madre (la città), che sembrava disponibile ad offrirgli il suo seno. Il monstrum ha mostrato tutti i suoi volti: quelli di una terribile Idra da eliminare subito.
Per immediatezza di immagine è stato chiamato ecomostro, così che ora resta il compito di salvare “Santa”.
A questo punto, considerati i danni e il costoso guazzabuglio provocati, esiste solo una soluzione.
Fermare la gestazione, evitare un possibile nato morto. Riconsegnare la natura ai suoi corsi normali.
Ripartire da zero con genitori che possano essere effettivamente tali.
Pensare e desiderare un “figlio” per amore. Non per interessi.
“Aggiustare” il porto? Eliminare i guasti che lo disseminano e le incompletezze che lo sminuiscono?
Tutti sono d’ accordo.
Salvaguardiamo la “Perla del Tigullio”, che Domineddio ha predisposto e alcuni uomini di buona volontà del passato ci hanno preservato.